Il drenaggio dell’acqua piovana per un futuro sostenibile
I sistemi di drenaggio dell’acqua piovana guardano a un futuro sostenibile. Con una parola d’ordine: meno sprechi. Il cambiamento del clima e le sempre più frequenti “bombe d’acqua” impongono con urgenza alle abitazioni private e alle opere pubbliche di dotarsi di una difesa contro allagamenti e infiltrazioni. Se i canali di drenaggio non sono più un optional, collegarli a un efficiente sistema di raccolta dell’acqua piovana può fare la differenza in termini di risparmio idrico. Per evitare sprechi della risorsa più preziosa del pianeta è giunta l’ora di fare i conti con i numeri del consumo giornaliero di acqua, e soprattutto del suo prelievo. E, inevitabilmente, di scendere a patti con l’ambiente. Partiamo da un dato: 419 litri per abitante. È il prelievo giornaliero di acqua in Italia per uso potabile, pari a 9,2 miliardi di metri cubi nazionali, per garantire gli usi idrici domestici, pubblici, commerciali e produttivi. I dati arrivano dall’Istat, che annualmente stila un report sui consumi nazionali in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.
La raccolta dell’acqua piovana: un po’ di storia.
Guardare al futuro, tornando alle vecchie abitudini. Potrebbe sembrare una contraddizione, ma in realtà il recupero dell’acqua piovana è una buona pratica con origini lontanissime. Già nell’antica Grecia si studiavano sistemi di raccolta e di ri-distribuzione. Anche i Romani erano attenti a non sprecare l’acqua: si è trovata ampia traccia, infatti, di vasche posizionate nell’atrio delle abitazioni private, collegate a cisterne sotterranee per lo stoccaggio in ambienti protetti dalle contaminazioni. Ma possiamo spingerci addirittura sino al 4000 a.C. I primi sistemi di gestione dell’acqua piovana risalgono, infatti, al Neolitico, quando già si costruivano cisterne per “accumulare” la pioggia e far fronte così ai periodi di siccità. Oggi, in molte città europee, il tema del recupero dell’acqua piovana è al centro di innovativi progetti di riqualificazione urbana per trasformare la pioggia in una risorsa e il problema delle alluvioni in un’opportunità. Il cosiddetto “sviluppo resiliente” è già partito e le città si stanno trasformando in “città-spugne”. E, laddove possibile, l’acqua viene raccolta per destinarla a nuovi usi. Ma la strada da fare è ancora tanta e anche le abitazioni private possono fare la propria parte. Vediamo come.
La raccolta dell’acqua piovana parte dal giusto drenaggio.
Senza la giusta struttura di canali di drenaggio, non si possono sfruttare a pieno i benefici dei sistemi di raccolta dell’acqua piovana. Se state pensando di posizionare delle cisterne in giardino, chiedetevi quanta acqua in realtà continuerà a cadere a terra senza poter essere riutilizzata. Per centrare l’obiettivo di ridurre al minimo gli sprechi di acqua piovana, il primo passo è quindi progettare un adeguato sistema di drenaggio per la propria abitazione. Questo vale anche per le opere pubbliche. Parcheggi, piazzali, stazioni, parchi e impianti sportivi hanno bisogno di efficaci canali di drenaggio con una portata idraulica in grado di far fronte a piogge sempre più abbondanti. Collegandoli a un sistema di raccolta, i canali di drenaggio svolgono così la doppia funzione di smaltimento e incanalamento dell’acqua piovana per poter essere raccolta e successivamente riutilizzata.
Come si progetta il drenaggio e la raccolta dell’acqua piovana?
I canali di drenaggio che convogliano l’acqua piovana nei sistemi di raccolta possono essere installati in tutte le pavimentazioni. Se si tratta di nuova costruzione il consiglio è di progettare marciapiedi, piazzali e portici con la giusta pendenza rivolta alle griglie di copertura della rete di canali. Il sistema di drenaggio verrà poi collegato, assieme ai pluviali del tetto, alle vasche di raccolta che, per un migliore impatto estetico, potranno essere interrate in giardino. I piccoli detriti trasportati dall’acqua piovana verranno catturati dai chiusini del sistema di drenaggio, che possono essere ispezionabili. Per velocizzare la pulizia dei canali di scolo, infatti, Inoxsystem consiglia di inserire un cestello filtrante in grado di “bloccare” lo sporco prima che l’acqua arrivi alla vasca di raccolta. L’acqua piovana raccolta dai sistemi di drenaggio potrà essere così riutilizzata per l’irrigazione del giardino. Ma non solo: anche per la pulizia delle aree esterne, il lavaggio delle auto e lo scarico del wc. E l’ambiente vi ringrazierà.
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