Muffa sui muri: esiste una diagnosi scientifica per dirle addio

L’acqua è un bene prezioso, ma a volte può davvero farci dannare. Succede quando entra e esce dalla nostra casa, lasciandosi dietro aloni a dir poco indesiderati. Ecco perchè quando scorgiamo anche solo una singola macchia di muffa sui muri o qualche centimetro di intonaco staccato è meglio drizzare subito le antenne. Se causato da un'infiltrazione d’acqua, un problema di umidità può diventare l’inizio di un vero e proprio calvario. Da oltre dodici anni Stefano Pigatto, con il suo Archimede Group, si occupa di analisi scientifica dell’umidità e di piani di risanamento dei danni causati dalla muffa in casa.

Esistono muffe “buone” e muffe “cattive” sui muri?

Pulizia, sanificazione e disinfezione non sono la stessa cosa. La normativa sanitaria vigente per l’industria alimentare, infatti, mette in evidenza le differenti procedure. Nello specifico, le operazioni di pulizia sono quelle che riguardano i procedimenti atti a rimuovere polveri, residui e sporco da superfici e ambienti di lavoro. Solo dopo la pulizia, si può procedere con la disinfezione e la sanificazione. La prima porta all’eliminazione dei microrganismi patogeni, la seconda al miglioramento del microclima interno, considerando più fattori, fra cui temperatura, umidità e ventilazione. Possiamo affermare, quindi, che la pulizia è il primo, fondamentale, passo in materia di sicurezza alimentare. Ma non sempre il più semplice. Lo sanno bene gli operatori dell’industria dolciaria, che quotidianamente si trovano a pulire le superfici dai residui di zucchero. Se sottoposti al calore, infatti, il processo di caramellizzazione li rende particolarmente ostici da rimuovere, tanto da richiedere spesso tecniche e detergenti particolarmente aggressivi. In questo caso la scelta dei materiali delle superfici gioca un ruolo determinante nella gestione delle problematiche legate all’igienicità e quindi alla sicurezza alimentare.

Come possono guarire i muri “malati” di muffa?

“Per avere un quadro clinico preciso del problema - spiega Stefano Pigatto - è importante misurare l’umidità dei muri interni danneggiati. Si tratta di una vera e propria analisi scientifica in cinque differenti fasi, che noi di Archimede Group abbiamo perfezionato nel tempo per arrivare a consegnare ai nostri clienti un piano di risanamento sicuro ed efficace al cento per cento. La muffa è un problema che, se non preso in tempo, può arrivare negli anni a compromettere gravemente la salubrità dell’aria nelle nostre case e a generare danni strutturali alle pareti. Per questo motivo necessita di un vero e proprio approccio scientifico, con analisi e misurazioni effettuate da tecnici specializzati.

Stefano Pigatto

Esperto e titolare della ditta Archimede Group

La diagnosi della muffa in 5 mosse: quali sono?

La prima fase è il metodo ponderale: con un trapano si prelevano i campioni di muratura, successivamente analizzati con delle termobilance ed essiccati. Così si può rilevare la quantità di umidità nel muro e stabilire, senza possibilità di errore, l’esatta tipologia di umidità. Il secondo passaggio è un’analisi termografica per misurare la temperatura delle pareti, fondamentale per studiare la condensa. Dopodichè si passa all’analisi chimica dei sali, utile per individuare il giusto tipo di intonaco risanante, e successivamente all’analisi igro-climatica degli ambienti, registrando il clima interno dell’abitazione attraverso sensori termo-igrometrici che lavorano senza sosta per una o due settimane. La nostra indagine si chiude, infine, con il rilievo critico, prelevando pezzetti di intonaco per verificare la presenza, o lo stato, delle guaine taglia-muro.

Dalla diagnosi alla cura: quanto conta un giusto sistema di drenaggio?

“Un corretto sistema di drenaggio è la soluzione consigliata per intervenire su problemi provocati da infiltrazioni nella nostra casa, sia in un ambito interno, come possono essere le docce, sia esternamente, come per terrazze, portici e garage dove sono presenti altri piani interrati sottostanti. Trovo molto interessanti le molteplici soluzioni proposte da Inoxsystem®: oltre il corpo del canale troviamo anche sifoni antiodore e filtri completamente realizzati in acciaio inox Aisi 304 o 316. La totale assenza di parti interne in plastica, sostituite da accessori in acciaio inox, è un valore aggiunto che garantisce una lunga durata nel tempo sia del sistema di drenaggio che, di conseguenza, della pavimentazione circostante. Importantissime saranno le opere di “fughe elastiche” perimetrali fatte per permettere ai differenti metalli la giusta dilatazione senza creare future crepe nel pavimento, che potrebbero essere potenziali pericoli per la nostra casa. Un suggerimento è quello di applicare anche i bordi perimetrali “porta guaina”, che permettono al pavimentista l’incollaggio della guaina liquida applicabile sotto le piastrelle. Infine, le soluzioni di Inoxsystem® su misura e di design permettono di offrire a ogni cliente la soluzione più idonea ed esteticamente apprezzata. Perché funzionalità, durata nel tempo ed estetica devono necessariamente convergere”.

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